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UNA CITTÁ UN FONDATORE. MISCELLANEA DI STUDI MAZZIANI [di Autori Vari]

misce150Le celebrazioni del bicentenario della nascita di don Nicola Mazza [10 marzo 1790 – 2 agosto 1865] sono state accompagnate e, si spera, prolungate nel campo degli studi dall'uscita di alcune pubblicazioni in testa alle quali spicca il volume «Una città un fondatore. Miscellanea di studi mazziani II» (1990). Nella presentazione che ne fa il professor Maurilio Guasco, che cinque anni prima della pubblicazione assumeva l'incarico di coordinare il gruppo di studiosi che hanno poi portato a termine la loro fatica, sono dati gli spunti principali che emergono dal lavoro svolto.

A sostenere lo stile di questa ricerca sta una nuova stagione della storiografia religiosa, ispirata dall'attenzione che i documenti conciliari hanno dedicato al rapporto Chiesa-mondo. Il libro si impegna pertanto in una analisi delle strette relazioni che intercorrono tra la società e la Chiesa nella Verona dell'Ottocento, offrendo un quadro ampio e per certi aspetti inedito della vita della città.

Nella prima sezione del volume, dedicata a sondaggi sulla Verona della prima metà dell'Ottocento, Maurizio Zangarini ripercorre le vicende economiche, politiche, sociali e religiose attraverso la lettura di tre diari -di un oste, di un nobile e di un prete-; Rino Cona analizza con rigorosa documentazione, arricchita da tabelle di sintesi, la ristrutturazione dell'attività pastorale, per alcuni versi drammatica, provocata dell'intervento napoleonico su parrocchie e ordini religiosi; Luciano Malusa descrive la presenza e l'opera dei gesuiti a Verona, impegnati -soprattutto il Cornoldi- a proporre insieme la filosofia di san Tommaso e la difesa integristica del potere temporale del papa; Giuseppe Franco Viviani raccoglie in elenco e commenta brevemente tutte le opere pubblicate a Verona attorno alla metà del secolo, evidenziandone temi, autori, interessi.

Nella seconda sezione del volume domina la figura di don Mazza. Emilio Butturini ne descrive il lungo itinerario formativo e la multiforme personalità -uomo di scuola, di cultura, di fede- per passare poi a raccontare e valutare le vicende dell'Istituto maschile di San Carlo; Clara Rossi e Maria Bongiovanni si dedicano all'Istituto femminile, offrendo anche schede statistiche preziose; Giuseppe Butturini indaga la formazione del Piano missionario contestualizzandolo nel quadro delle istanze di evangelizzazione che vengono riemergendo, non solo nella città scaligera.

Si passa così alla terza sezione dove Federico Bozzini apre un vivace squarcio sulla vicenda finanziaria di Luigi Mazza, padre di don Nicola, che finisce in un dignitoso tracollo economico; Giovanni Zalin ci fa entrare con competenza nel mondo produttivo e commerciale della filanda e dei laboratori istituiti da don Mazza per dare lavoro alle sue allieve; Marco Girardi, infine, colloca il principale benefattore delle opere mazziane, il nobile e prete Pietro Albertini, nel contesto dei tanti -nobili e borghesi- che hanno sostenuto le iniziative di don Mazza.

Emerge da tutto il quadro «un fondatore in dialogo con la sua città, attento ai suoi problemi, desideroso di rispondere alle sue sollecitazioni; una città che forse sarà anche meglio conosciuta grazie a queste ricerche». Se questo è il quadro che emerge dall'opera principale nelle edizioni mazziane per il bicentenario, bisogna però subito aggiungere che per l'occasione i torchi hanno ulteriormente lavorato producendo altri apprezzabili lavori. Tra questi, il volume di Emilio Butturini «Rigore e libertà. La proposta educativa di don Nicola Mazza (1790-1865)», dove il saggio pubblicato su questa «Miscellanea di studi mazziani» viene ripreso, ampliato, arricchito di illustrazioni e di documenti dell'epoca.

Per i giovani, infine -ma non solo per loro- segnaliamo il bel volumetto di padre Lorenzo Gaiga, «La grande avventura del prete Nicolaprete Nicola»: conoscere don Mazza e rimanere affascinati dalla sua figura è il traguardo cui arrivano non solo gli studiosi che hanno compiuto ricerche su di lui, ma anche i giovani che si lasciano coinvolgere dalla sua «avventura». Non per nulla la vita del prete e fondatore veronese fu tutta percorsa da una passione per i giovani, che costituisce la molla principale di azione sua e di tutti coloro che desiderano chiamarsi mazziani.

Domenico Romani

[Fonte: testo tratto da «Una città viva un fondatore attento», in «Note mazziane», 1990, pag.13]
[Leggi la recensione scritta dal prof. Paolo Bertezzolo, in «Note mazziane», 1990, pagg.72-74].


Titolo: «Una città un fondatore»
Sottotitolo: Miscellanea di studi mazziani II
Autore: Autori Vari
Pagine: 570 + XVI con illustrazioni
Editore: Casa editrice Mazziana
Prima edizione: marzo 1990
ISBN: 88-85073-18-2
Prezzo di copertina: 36,00 euro

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