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ANTONIO MARIA ROVEGGIO, INSTANCABILE EREDE DI COMBONI (1858-1902) [di Giancarlo Volpato]

roveggiocv 150Terzo di cinque figli di famiglia contadina, Antonio Maria Roveggio [Cologna Veneta 1858 - Berber (Sudan) 1902], studia nel seminario diocesano di Vicenza, ai tempi della riforma promossa dal vescovo Giovanni Antonio Farina. In questa imponente e documentatissima biografia scritta da Giancarlo Volpato, la vicenda appassionante di un uomo proveniente dalla campagna veneta che si vota all'Africa. Grazie a lui riprende la presenza missionaria nella parte centrale del continente e si rafforza la lotta alla schiavitù.

Ordinato sacerdote nel 1884, entra poco dopo nell'Istituto Missioni Africane di Verona. Nel 1887 parte per l'Africa, dove è dapprima direttore spirituale e dal 1890 al 1895 dirige la Colonia Antischiavista Leone XIII alla Gezirah, presso il Cairo. Nominato nel 1895 vicario apostolico dell'Africa centrale, si trasferisce provvisoriamente ad Assuan. Dopo la sconfitta delle forze fondamentaliste della Mahdia, può partire per Omdurman (Sudan), da dove avvia la ricostruzione delle comunità cattoliche rette a suo tempo dal vicario apostolico san Daniele Comboni. Provato da opposizioni politiche e dalle malattie, muore in treno a Berber, all'età di 44 anni.

ROVEGGIO, L'EVANGELIZZATORE ESPLORATORE
[Recensione di Paola Azzolini tratta dal quotidiano «L'Arena» del 07.06.2016]

Ancora oggi appassionano i lettori le vicende dei missionari e Verona è stata sempre, almeno dalla metà dell'800, un luogo di progetti e partenze verso l'ignoto, quella parte del mondo allora ancora poco conosciuta che alimentava la cupidigia dei colonialisti, la fantasia degli scrittori d'avventura, come Salgari, il coraggio e la fede dei missionari.

Il fascino di queste figure straordinarie nasceva, e tuttora si nutre, della presenza nella loro vicenda esistenziale di una fede totale, ma che sente il bisogno di espandersi verso una realtà sconosciuta, che era anche l'esotico e cioè il diverso, da ricondurre ai connotati noti che la religione poteva donare. Evangelizzatori, ma anche esploratori, scienziati, botanici e artigiani in grado di insegnare la straordinaria manualità del nostro occidente, Roveggio, ma prima di lui Comboni e le suore missionarie, hanno vissuto la loro straordinaria avventura con la sicurezza generosa della carità, ma anche con la curiosità, l'intelligenza, la capacità di donarsi della loro straordinaria tempra di uomini e di donne. Raccontare la loro storia significa dunque muoversi tra la tentazione dell'avventura e quella dell'agiografia, cercando sempre di smussare gli eccessi in un senso e nell'altro, come appunto ha fatto Volpato con un atteggiamento devoto, preciso e prudente con cui è riuscito a sciogliere i non pochi nodi del suo argomento. Il libro si pone come una pietra miliare nella letteratura missionaria, soprattutto per l'accurata raccolta di dati e di testimonianze.

«Cambiare l'Africa, salvare l'Africa con l'Africa» aveva detto Comboni, e questa è la rotta seguita anche da Roveggio. Nella cappella della Casa Madre dei Comboniani a Verona esiste un busto di Roveggio e lì è anche la sua tomba, accanto a quella di Comboni. Il volto dai lineamenti forti, decisi, gli occhi scuri e volitivi, la grande barba che copre il petto su cui spicca la croce cardinalizia, ci suggeriscono subito la dinastia terragna, contadina da cui proviene (era nato in una frazioncina di Cologna Veneta), una stirpe che già in questi tratti somatici manifesta le sue virtù: concretezza, decisione, intelligenza e prudenza. Volpato segue con precisione tutto il cammino del missionario che, nato nel Veneto profondo, doveva morire in Africa, in Sudan, a Berber, di malaria dopo una vita dedicata alla "nigrizia" come tuttora i missionari indicano quelle popolazioni. La precisione documentaria dell'autore resuscita figure e figurine che lo attorniarono in gioventù, negli anni di seminario e poi con più particolari, nel suo lungo soggiorno africano.

Roveggio diventa vicario apostolico dell'Africa Centrale nel 1895, quando Monsignor Sogaro si ritira per ragioni di età e di salute. Comboni era già morto nel 1881 e Roveggio avrà dal destino il compito di governare la missione, prima presso il Cairo, poi ad Assuan, durante gli ultimi anni della lunghissima insurrezione della Mahdia, vinta dalle truppe inglesi solo nel 1898. In questa fase dell'espansione coloniale europea i missionari sono sentinelle avanzate che curano i bisogni elementari dei nativi, ma vengono visti anche come avamposti dell'espansione europea e quindi si scatenano le ostilità tra i missionari protestanti e i cattolici, gli islamici vedono malvolentieri i progressi dei cristiani, i cristiani copti lottano per la loro identità religiosa. Mentre l'ansia di redenzione spinge i comboniani ad amministrare il battesimo, ad ottenere le conversioni, le ragioni della politica si mescolano a quelle della attività missionaria. Il primo nemico da battere è lo schiavismo: i mercanti di carne umana sono islamici, ma non solo, e i paesi europei sembrano ufficialmente molto tiepidi nel opporsi a questa piaga. Roveggio fonda la prima colonia antischiavista alla Gezirah, presso il Cairo, si muove con cautela e sapienza nei meandri della politica internazionale. La sua attività civilizzatrice si esprime anche nella cura delle malattie dei nativi, nella creazione di scuole, nell'insegnamento dell'agricoltura e del lavoro artigianale. Il volume di Volpato, di settecento e più pagine si offre ad una serie numerosa di considerazioni. Tra tutte, la vicenda di Roveggio esploratore che naviga con il suo battello, il Redemptor, sul Nilo. La navigazione sul Nilo verso l'Africa più profonda è una pagina molto bella della storia dell'esplorazione: Roveggio nei quattro mesi del primo viaggio studia anche la lingua degli indigeni, fa osservazioni geografiche e affronta l'ignoto con l'entusiasmo e la fermezza che gli sono soliti.

L'AUTORE - Veronese di Lavagno, Giancarlo Volpato (1944) è stato direttore delle biblioteche dell'università di Verona per le quali ha costituito il sistema bibliotecario di ateneo. Professore di Bibliografia e biblioteconomia, di Storia della stampa e dell'editoria nello stesso ateneo, ha pubblicato libri, saggi e ricerche nell'ambito della Storia del libro e delle tecniche biblioteconomiche, diretto riviste nel settore delle sue specializzazioni e dedicato qualche interesse alla storia delle tradizioni popolari e alle biografie. Alla storia dei Comboniani aveva già consacrato alcune ricerche.


Titolo: «Antonio M. Roveggio»
Sottotitolo: Instancabile erede di Comboni (1858-1902)
Autore: Giancarlo Volpato
Pagine: 796 + XVI con illustrazioni
Editore: Casa editrice Mazziana
Prima edizione: dicembre 2016
ISBN: 978-88-97243-22-9
Prezzo di copertina: 36,50 euro

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