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TUA MADRE E IO

TUA MADRE E IO
(La fragilità di un figlio, un martirio senza fine)
di Luigi Cattelani

Il dolore torna,
lo sentiamo rovistare nella mente come un tarlo,
mette sottosopra ogni angolo
per poi scovare in quello più remoto
il telaio su cui ordire la sua trama.

Ancora una volta ci aggredisce alle spalle
come da suo vezzo non ci concede tregua
dal lontano giorno in cui cogliemmo la sua sfida.

Strappa con un ringhio le nostre grida barricate ai muri
riducendo a brandelli ogni intonaco d'appello,
a ogni giro di boa ne usciamo sfiniti
il cuore impantanato a terra
viene attraversato da un vomere tagliente
e ributtato sull'argine del fiume
a essiccare nel gelo di uno strazio senza fine.

É una guerra continua,
le sconfitte si susseguono una dopo l'altra
e le tregue hanno margini sempre più ristretti,
ci sentiamo armigeri di sabbia
filantropi intrappolati nella morsa degli astratti,
e ci scopriamo sposi di un Cristo dileggiato
inchiodato sulle nostre stesse carni
a gridare con l'ultimo brandello di vita:
Dio mio Dio mio, perché ci hai abbandonato.

Ci struggiamo in una lenta agonia
a ogni respiro d'alba
fino a che, tua madre e io,
indomiti guerrieri feriti a morte
non ci rialziamo in piedi per l'ultima battaglia.

© 2019 Luigi Cattelani

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