copianm
5x1000 fc2023
catacem

INTERVISTA A MARIA RITA PARSI

[Giugno 2011] L'associazione villafranchese «Donne Insieme...» ha invitato lo scorso 13 maggio 2011 Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e presidente dell'Associazione Movimento Bambino, a tenere una conferenza dal titolo «Parliamo di donne: sentimenti, sessualità, maternità, carriera, libertà, liberazione». All'incontro, sostenuto anche dalla Fondazione CIS, era presente un folto pubblico composto prevalentemente da donne.

Com'è vista oggi la donna?
Oggi l'immagine della donna è stereotipata. Gli uomini fanno girare il mondo intorno ai corpi delle donne. I problemi di aggressione, di abuso non sono legati all'atteggiamento provocante delle donne ma alla cultura degli uomini. La caratteristica del comportamento degli uomini in tre quarti del mondo nei confronti delle donne è quello di averne paura e quindi tenerle ai margini della società. In molte parti del mondo le donne sono sottomesse. Perché i corpi delle donne da sempre sono oggetto di interesse particolare da parte degli uomini, a prescindere.

Le donne sono invidiose degli uomini?
Anzi, è proprio il contrario. Sono gli uomini ad essere invidiosi delle donne e prima di tutto della maternità. La donna genera la vita, gli uomini, invece, come il contadino, seminano e devono aspettare il raccolto, cioè la nascita dei figli. Non tutti gli uomini sanno accettare questo. Se nasci femmina hai una strada tracciata per la continuità della vita. Gli uomini devono consapevolmente accettare questo.

Le donne e il lavoro. Cosa ne pensa?
Le donne hanno sempre lavorato. Oggi, poi, le donne sono multitasking. Fanno più cose contemporaneamente. Soprattutto per tutelare i cuccioli che hanno. Purtroppo, quando una donna emerge trova tante donne contente ma molte contrarie. Le donne, infatti, faticano a fare squadra tra loro. Spesso preferiscono allearsi con i maschi anziché tra di loro. Le donne, invece, devono creare un'alleanza tra loro perché insieme possono veramente cambiare il mondo. Le donne hanno la responsabilità di conoscere se stesse, di conoscere il valore di essere donne. Ad esempio, l'educazione alla pace passa attraverso il mondo femminile.

Qual è il rapporto delle donne con i nuovi mezzi di comunicazione?
Le donne oggi, grazie ai nuovi modi di comunicare e alla libertà di parola, hanno grandi potenzialità. Possono, ad esempio, capire meglio e di più attraverso Internet. Conoscere meglio i figli e i loro linguaggi. Perché sono le madri che stanno di più con i bambini e comprano i giocattoli. Io consiglio loro di stare attente ai giochi dei loro figli, a quello che fanno su Internet e per fare ciò è importante che si alfabetizzino e conoscano le potenzialità della rete.

Si dice che le donne parlano tanto ma spesso, in certe situazioni, tacciono.
Infatti, quante donne in situazioni di violenza non hanno il coraggio di denunciare, di parlare. Dobbiamo educare le bambine a reagire perché non siano prede. Preda significa aver paura di quello che si pensa, di come ci si veste, di quello che si dice. Tutte le persone intorno a noi devono saperlo, per diffondere questa cultura. Anche perché è attraverso la donna che passa il testimone ai figli. Si dice infatti che i figli parlano la linguamadre perché è la prima che sentono. Io dico alle donne di parlare, solo le parole delle donne possono cambiare il pianeta. Forse qualcuno può dire che è un'utopia, ma io rispondo con le parole di Oscar Wilde: «Una mappa del mondo che non prevede il paese dell'utopia non merita nemmeno uno sguardo». La mia utopia è la speranza nel progresso e in un mondo migliore, grazie alle donne.

Informazioni aggiuntive

Cookie