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FINO AL 31.12.2021 - SAN GIOVANNI LUPATOTO (VR) - MOSTRA DEL PRETE-ARTISTA BRASILIANO ALBERTO MOREIRA

[Novembre 2021] «Viviamo oggi la dittatura dell'immagine che ci sta educando a una sorta di cecità: vediamo tutto e di tutto, ma percepiamo poco, stiamo perdendo la capacità di percepire l'altro». Inaugurata il 5 novembre 2021 negli spazi espositivi Nival Group [via Garofoli n.233 - San Giovanni Lupatoto (Vr)], la mostra dell'artista brasiliano Alberto Moreira rimarrà allestita fino a venerdì 31 dicembre 2021, con orario di apertura tutti i giorni lavorativi dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 17,30.

Superiore generale della Pia Società di Don Nicola Mazza, don Alberto Moreira ha un background accademico in Ingegneria edile, Filosofia e Teologia, che gli ha offerto una buona base nell'esercizio della sua abilità artistica innata, poi approfondita. «Essendo io membro della Pia Società di Don Mazza, il ricavato dalle vendite delle mie opere è destinato alla Missione educativa mazziana in Brasile» sottolinea don Alberto, che nel mese di dicembre sarà presente nella sede della mostra tutti i venerdì dalle ore 15,30 alle 17,30.

«Più che mai, in una società senza alterità, sento il dovere di coltivare la sensibilità e raggiungere ciò che sta al di là della figura. La mia missione è un paradosso: mostrare ciò che sta al di là dell'immagine, per mezzo di una immagine», spiega il religioso-artista. Che aggiunge: «Il mio desiderio di rivelare l'«Essere» nella immagine del corpo (umano) è stato e sarà sempre il motore della mia ricerca. La prova di questo è che la mia soddisfazione personale sta -prima che nella tecnica- nell'esito espressivo: un corpo in cui l'Essere abita e nello stesso tempo, incontra possibilità e limite».

Ed ancora: «Sempre penso l'essere umano come un mistero. Effettivamente per la sua natura è un essere in tensione: vive il dramma della sua esistenza finita perché si porta dentro la coscienza dell'infinito; non sopporta la morte perché porta in sé l'eterno. È un essere morale, un essere artistico, ossia un essere che vive il disagio dell'imperfetto proprio perché non può staccarsi dall'idea del perfetto. Questo è una sofferenza. Soffriamo perché siamo di più di quello che riusciamo a vivere. Siamo come una creatura che vola ma sprovvista di ali. Siamo esattamente quello che non siamo ancora. Perciò esprimere il corpo umano che agonizza verso un divenire –tramite tratti, pennellate gestuali, colori, luci e ombre– è la mia realizzazione.

Così affronto la sfida di rieducare lo sguardo su ciò che è la natura, su ciò che non è opera umana. Tutto ciò che circonda l'uomo ha smesso di essere una creatura altra, per essere un'estensione del soggetto: vita senza alterità, materia involontaria su misura del bisogno umano. Fuggo, poi, da un discorso ecologico sbagliato, che riduce la natura ad un bonsai sottomesso ad una misura violenta, ad un interesse umano. Mi piace dipingere la natura indomabile, imprendibile: luce, vento, forza, fuoco... Mi rendo conto allora perché mi soddisfa dipingere la natura senza contorno: è senza dubbio un desiderio di difendere la natura come realtà di cui non possiamo misurare, impadronirci».

E, infine: «Come fotografo, per fare un clic su quello che vedo, mi è necessario uno sguardo diverso, come quando dipingo. Interferire digitalmente sulle foto -anche quando sono dei miei lavori- è una continua esigenza: trovare un modo diverso di esporre l'immagine, nel desiderio di vedere ciò che il sole non ci rivela. Questo sono io, come un neoplatonico, che cerca nell'immagine l'idea, modificando le imperfezioni, ma senza mentire».

 

moreira 2021

 

Video - Guarda il breve video che registra l'artista Alberto Moreira durante il suo denso processo creativo, accompagnato dall'audio di alcune sue riflessioni che ha fatto di se stesso a partire dalle sue opere, portando lo spettatore alle domande più profonde dell'essere umano »» video

Per contatti: artalbertomoreira (at) gmail.com

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