ALESSANDRO CANESTRARI. GLI AFFETTI, LA RESISTENZA, LA POLITICA [di Fiorenza Canestrari]
La vita di Alessandro Canestrari [Marano Lagunare (Udine), 1915 - Verona, 2006] è attraversata da alcuni momenti drammatici del XX secolo. Compie appena un anno quando un bombardamento aereo colpisce tragicamente la sua famiglia, costretta, dopo Caporetto, a migrare verso terre più sicure. Ripetutamente chiamato alle armi, Alessandro è soldato attivo sul fronte francese, in Africa e in Grecia. All'indomani dell'8 settembre 1943, crollati i sogni che l'avevano illuso, entra subito nella Resistenza, organizzando i partigiani nella zona di Tregnago (Verona). Arrestato pochi mesi dopo la nascita del primo figlio, viene internato nel campo di concentramento di Bolzano nella prospettiva, fortunatamente fallita, di essere trasferito a Dachau.
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LA PACE GIUSTA. TESTIMONI E MAESTRI FRA '800 E '900 [di Emilio Butturini]
Come testimoni e maestri di un cammino di pace, in questo volume sono state scelte sei note personalità, vissute nell'800 e nel '900, legate le une alle altre dal vincolo dell'esemplarità e della conoscenza delle rispettive opere, quando non si trattava di rapporti più diretti. Così Gandhi riconosce nei suoi «esperimenti con la verità» come suoi maestri Ruskin e Tolstoj (col quale ultimo fu anche in corrispondenza epistolare) e Capitini e don Milani (che si conobbero e si frequentarono) si ispirano agli insegnamenti e alle esperienze di Gandhi. Con lui si era incontrata la Montessori, che finirà per passare in India gli anni dal 1939 al 1947.
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MEZZO SECOLO DI CINEMATOGRAFIA AMERICANA, INGLESE E FRANCESE ANALIZZATA DA MARIO GUIDORIZZI
Si presentano come accurate schedature in ordine alfabetico delle pellicole prodotte in un dato periodo i tre corposi volumi sulla cinematografia americana, inglese e francese pubblicati dal 1988 al 1993 dal docente e critico cinematografico veronese Mario Guidorizzi. Un colossale lavoro di ricerca, critica e sintesi che non può mancare sugli scaffali di enti, studiosi e cultori della settima arte interessati all'analisi e all'approfondimento sulla produzione cinematografica internazionale e, di riflesso, sull'immaginario collettivo, sui valori e costumi che registi e attori sono riusciti a veicolare nel corso di buona parte del secolo scorso.
IL GRAN CONTAGIO DI VERONA [di Francesco Pona, a cura di Mario Gecchele]
«Il gran Contagio di Verona nel Milleseicento, e trenta» venne pubblicato da Francesco Pona (1595-1655), medico e scrittore, nell'ottobre 1631. È una delle primissime documentazioni della peste che Manzoni, probabilmente riprendendone alcuni spunti, narra per Milano ne «I Promessi sposi». Il libro presenta una cronaca ragionata della diffusione del morbo, nella città e nel territorio, e di tutti i tentativi messi in atto per arginarlo. Nonostante alcuni medici neghino il contagio, le autorità, coordinate dal senatore Vallaresso, inviato appositamente da Venezia, intervengono con tempestività: isolano i contagiati nel capiente lazzaretto, chiudono le porte della città in entrata e in uscita...
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