É cronaca di questi giorni la crisi umanitaria, sempre più drammatica, nelle foreste al confine tra Bielorussia e Polonia, dove sono ammassati da giorni, in condizioni terribili, almeno 4.000 tra donne, uomini e bambini provenienti principalmente da Siria, Iraq, Yemen, Afghanistan.
Mentre è in atto un duro braccio di ferro tra la Polonia e le autorità di Minsk, accusate di strumentalizzare i migranti aiutandoli ad entrare nell'Unione Europea, le organizzazioni per i diritti umani accusano però entrambi gli Stati e l'Unione Europea di violare le norme sul diritto d'asilo. Così, mentre la politica è intenta a mostrare i muscoli, sul versante polacco cittadini comuni insieme alla Caritas e a volontari di associazioni locali stanno portando ai rifugiati aiuti umanitari autofinanziati con collette, distribuiti attraverso quattro «Tende della speranza» e le parrocchie locali.
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