LA STORIA SECONDO DANTE [di Renzo Giacopini]
Nella «Commedia» Dante incontra re, imperatori, papi, vescovi, capi di fazioni politiche e di ordini religiosi che, nel bene e nel male, ritiene responsabili del suo tempo, uno fra i più tribolati della nostra storia: destinandoli all’Inferno, al Purgatorio o al Paradiso pronuncia il suo giudizio su di loro.
Dei personaggi che hanno fatto la storia a lui contemporanea il Sommo Poeta raccoglie le confessioni, ricerca i motivi profondi del loro operato, arricchisce il racconto di particolari noti o sconosciuti.
UNA PROSPETTIVA ETICA SULLA VITA [di Autori vari]
All'interno dell'odierno dibattito culturale le questioni etiche e bioetiche vanno acquisendo un peso sempre più rilevante per l'incidenza che esprimono sulla qualità della vita delle persone, ma anche per la problematicità dei dilemmi che suscitano e che necessitano, pertanto, di un'attenzione particolare anche sul versante metodologico. Il volume «Una prospettiva etica sulla vita» pubblica e valorizza gli atti di un importante corso di formazione tenutosi a Verona nella primavera del 2005, al quale hanno preso parte illustri docenti di varie facoltà universitarie degli atenei di Verona e Padova.
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CON DANTE E CUSANO ALLA RICERCA DELLA VERITÀ [di Luigi Pretto]
Luigi Pretto, una vita dedicata all'insegnamento, condensa in tre lunghi capitoli alcuni temi di cultura teologica senza i quali l'autore della Commedia non sarebbe inteso nella visione globale del suo pensiero. Questi i titoli: «Dante Alighieri e Nicolò Cusano: due pellegrinaggi alla ricerca di Dio»; «La corporeità umana e l'incarnazione del Verbo come chiave di lettura della Divina Commedia»; «La ricerca e il senso della libertà nella Divina Commedia».
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FEDELI SUDDITI E BUONI CRISTIANI. LA «RIVOLUZIONE» SCOLASTICA DI FINE SETTECENTO TRA LA LOMBARDIA AUSTRIACA E LA SERENISSIMA [di Mario Gecchele]
«Fedeli sudditi e buoni cristiani» è una ricerca minuziosa e documentata su due territori diversi per organizzazione politica ma convinti dell'importanza dell'educazione. Ed è un titolo che certo fotografa l'intenzione di alcuni governanti del secondo Settecento di diffondere il diritto-dovere all'istruzione almeno elementare, attraverso istituzioni statali, ma che può trarre anche in inganno, quasi si trattasse di puri strumenti di conservazione dei valori della tradizione.