Casa Editrice Mazziana
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LA VERONA DEL DIALOGO [di Luigi Adami e Paolo Bertezzolo]
La narrazione prende le mosse dalla morte di Nicola Tommasoli, il ragazzo ucciso a Verona per futili motivi da un gruppo di giovani nel maggio 2008 – tragico emblema di una città dominata dall'intolleranza e dalla paura –, per raccontare un'altra Verona, tuttora viva e consistente: quella della fiducia, dell'apertura, del dialogo. Di questa Verona fa parte don Luigi Adami, un uomo che, nella coerenza con la propria coscienza e nella fedeltà al Vangelo e alla Chiesa, ha testimoniato una incrollabile fiducia nel dialogo tra le persone e nella capacità di capirsi e amarsi nonostante le diversità religiose, culturali, politiche, etniche.
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CALLAS 100. LA VOCE, LA SCENA, IL REPERTORIO [di Fabio Dal Corobbo]
Il mito di Maria Callas (1923-1977), primadonna del teatro d'opera senza confini di repertorio, si fonda sulla sua inesauribile ricerca della verità dei personaggi che resteranno per sempre legati al suo nome. Il suo lavoro sulla voce e sul corpo, sul timbro e sulla dizione, sul gesto scenico e sui dettagli del costume viene qui studiato, a cent'anni dalla nascita, in maniera rigorosa, scientifica e completa, ma con un linguaggio immediatamente comprensibile e accattivante. Un libro in quattro parti originale per struttura, uso delle fonti e finalità, scritto da un musicologo che non rinuncia a formulare nuove ipotesi ma riconosce i propri debiti verso chi l'ha preceduto.
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Fondazione Cis
FEDELI SUDDITI E BUONI CRISTIANI. LA «RIVOLUZIONE» SCOLASTICA DI FINE SETTECENTO TRA LA LOMBARDIA AUSTRIACA E LA SERENISSIMA [di Mario Gecchele]
«Fedeli sudditi e buoni cristiani» è una ricerca minuziosa e documentata su due territori diversi per organizzazione politica ma convinti dell'importanza dell'educazione. Ed è un titolo che certo fotografa l'intenzione di alcuni governanti del secondo Settecento di diffondere il diritto-dovere all'istruzione almeno elementare, attraverso istituzioni statali, ma che può trarre anche in inganno, quasi si trattasse di puri strumenti di conservazione dei valori della tradizione.
DA PASQUA IL TEMPO NUOVO. QUESTIONI DI CRONOLOGIA EBRAICO-CRISTIANA [di Giorgio Fedalto]
Le Chiese dei primi secoli dovettero trovare una comune data che potesse ricordare la Resurrezione di Cristo. Era un problema non facile, considerando che le diverse comunità cristiane sparse nel mondo antico usavano calendari e sistemi di computo del tempo molto differenti. Basti pensare al calendario lunare degli Ebrei e a quello solare dei Romani. A quali date, ad esempio, corrispondevano nel calendario giuliano il 14 del mese di Nisan, quando Gesù morì, e il 16, quando resuscitò? Numerose diatribe e discussioni si accesero...