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POLARE

POLARE
di Sergio Segantini

Una villa a strisce orizzontali
sotto si allarga
il lago
i suoi passi sono frenetici
si chiude dietro la porta
i suoi occhi si adattano all'oscurità
la solita voce pedante
rimetti la sedia dorata dov'era

Esce di casa
gli occhiali sono chiazzati di pioggia
il lago è nero
chiude gli occhi e immagina una lastra di marmo nera
per la prima volta trema
è in attesa di qualcosa che non accadrà mai
aveva avuto il coraggio di sfidare il vuoto
con una vita semplice e amicizie sane
pensava che tutto s'incastrasse alla perfezione
per questo ha subito troppo
privandosi delle ambizioni
eroe e disgraziato

Si sfila le scarpe e le calze
calpesta la sabbia rumorosa
infila i piedi nel lago ghiacciato
in pochi istanti sente salire un dolore intenso
tutto il corpo è scosso da brividi di freddo

Ci si abitua a tutto
sale sulla barca
il motore si avvia con una nuvoletta azzurra
guarda le onde nere che lo sbatacchiano
si allontana dalla riva

Al centro del lago spegne il motore
piccole onde si allontanano
è al centro del mondo
chiude gli occhi e vede lontano
vede l'acqua trasparente

La luce si espande dentro
l'acqua accende la vita
il lago la conserva per l'estate
vede una valle fertile
mentre un pesce argentato rompe il silenzio

Sergio Segantini

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