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L'ACQUA, LA MORTE E LA VITA

L'ACQUA, LA MORTE E LA VITA
di Guido Rella

Guido raggiunse la spiaggia. Con pochi passi si trovò di fronte al mare, immenso, in continuo movimento, così come le automobili che si muovevano sulla strada alle sue spalle. La differenza era che il mare non produceva il chiasso del traffico che si udiva in città. Il mare emanava vapori di salsedine, mentre gli scarichi dei mezzi a motore emettevano nuvole nere inquinanti e maleodoranti. Alcuni scooter sfrecciavano veloci tra le automobili, ancora più rumorosamente, alzando di parecchio i decibel nocivi. Nessuno si preoccupava dell'inquinamento acustico, che era una vera e propria fonte di danno per l'uomo, alla pari dell'inquinamento delle falde acquifere e del mare.

Le onde del mare emettevano, invece, un suono cadenzato, che tentava o almeno ci provava, a mettere pace tra i pensieri di Guido. Francesca se ne era andata; Francesca aveva scelto altre braccia, altre labbra, altre parole, altre promesse; Francesca aveva portato con sé la voglia di vivere di Guido. Tutto era perduto; tutto aveva perso il senso, tutto si era colorato di nero, come la morte, quella morte che sembrava la risoluzione ai problemi di Guido, quella morte che stava lì davanti, a soli pochi passi da fare speditamente. Lui, però, preferiva avanzare piano piano, per assaporare a fondo la sensazione di libertà che si prefiggeva di ottenere.

Un'onda più monella bagnò le scarpe di Guido; la successiva onda gli sfiorò le caviglie; quella dopo gli accarezzò le ginocchia. I rumori del traffico erano già più lontani e arrivavano soffusi. La cintura dei pantaloni fece la conoscenza del freddo del mare. Davanti a lui, le nuvole si erano date appuntamento e si salutavano con le scariche elettriche che solo dopo un po' facevano sentire il rumore del loro incontro. Una prima goccia di pioggia cadde sul naso di Guido. La seconda e poi subito tante altre continuarono a completare l'opera che il mare stava facendo dal basso.

Guido si fermò. La pioggia aveva provocato una nuova reazione: aveva lavato la cortina scura della disperazione che si era posta davanti a Guido e alla sua esistenza. Ora lui vedeva le cose in modo totalmente diverso da come le vedeva pochi istanti prima. Francesca aveva scelto di cambiare vita. Anche Guido aveva voglia di fare altrettanto. L'acqua del mare poteva essere la morte; l'acqua della pioggia era diventata la vita, la nuova vita.
La stessa molecola composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno aveva saputo cambiare la scena sul palcoscenico dell'esistenza di un uomo.

Guido Rella

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